Socializzazione

PROGETTO "BLU": ISTINTO

"Istinto" è una parola molto usata, forse anche abusata, in cinofilia: quando un cane fa irruzione in un pollaio e semina il panico sterminando galline, noi pensiamo che sia stato il suo istinto a guidarlo, e siamo quasi portati a giustificarlo (o a rassegnarci) perchè in noi è radicata l' idea che l' istinto sia qualcosa di irremovibile, immodificabile, contro cui ci sia poco da fare. In realtà, l' istinto inteso in questo senso non esiste proprio: esistono invece, nel cane, le cosidette coordinazioni ereditarie ovvero alcune modalità di reazione stabilite per via ereditaria, che vengono attivate da determinate situazioni esterne, chiamate stimoli-chiave. Un esempio è rappresentato dall' istinto che ha un cucciolo, di doversi attaccare al capezzolo per succhiare il latte. L' odore e la forma del capezzolo sono gli stimoli-chiave, capaci di attivare una coordinazione ereditaria, quale è appunto l' attaccamento al capezzolo, ovvero la suzione. In pratica, più che istinti, la vita del cane è composta da reazioni impulse, che possono essere naturali, come nel caso del cucciolo che comincia a succhiare, fornite dall' uomo, o dall' ambiente. Ma attenzione: le risposte di un cane agli stimoli passano sempre attraverso il suo cervello, e il cane non dà risposte "automatiche", ma risposte mirate: è questo che fa di lui un animale intelligente. I suoi cosidetti istinti possono quindi essere liberati o trattenuti, o modificati, secondo il volere dell' animale; e lo scopo dell' educazione e dell' addestramento è far in modo che il volere del cane coincide con il nostro.

CAVALIER KING CHARLES SPANIEL

Pieno di vitalità, affettuoso, con uno spiccato e innato carattere amichevole e non aggressivo . Si tratta di un cane attivo, grazioso e molto proporzionato, con grandi occhi scuri e rotondi, che offrono un mix di tristezza e passione. In Inghilterra, il suo riconoscimento fu molto tardivo, perché il Kennel Club attese l'anno 1945 per ammettere ufficialmente il Cavalier, realizzando un libro separato dal suo antenato, il King Charles. È grazie ad un americano appassionato di Toy spaniel, il Sig. Roswell Eldridge, che il Cavalier è apparso sulla scena cinofila britannica: cercando di ritrovare questi piccoli épagneul presenti in varie tele dei maestri del XVI, XVII e XVIII secolo, in questo modo consentì al Cavalier di fare la sua comparsa sui ring inglesi, al Crufts. E nel 1928 vedeva la luce il Cavalier King Charles Spaniel club. I vari tipi di mantello sono: Nero e focato: Nero ala di corvo con delle macchie focate al di sopra degli occhi, sulle guance, all'interno delle orecchie, sul petto, sugli arti e sotto la coda.

Rubino: Monocolore, d'un rosso intenso.

Blenheim: Macchie castano vivo ben distribuite su di un fondo bianco perla. Sulla testa le macchie devono dividersi in modo uguale, lasciando posto tra le orecchie per una losanga o pastiglia, molto apprezzata (è una caratteristica di razza).

Tricolore: Nero e bianco ben distribuiti e ripartiti, con delle macchie focate al di sopra degli occhi, sulle guance, all'interno delle orecchie, all'interno degli arti e sotto la coda.

Sa adattarsi bene alle attitudini dei padroni e alla vita in appartamento purchè non si trascuri la passeggiata quotidiana.

Il Cavalier King Charles Spaniel identificherà nei vari componenti della famiglia più capi branco, se ognuno di loro dimostra qualità di coerenza, saggezza, ed equilibrio. Queste doti, in natura, rifacendoci all' antenato lupo, sono caratteristiche fondamentali per governare un branco e per garantirne la sopravvivenza. Il vostro Cavalier inizierà quindi fin da subito a studiarvi per capire se siete degni di questo posto. Come ogni cane, anche il Cavalier King Charles Spaniel vi metterà alla prova per vedere se le vostre risposte saranno sempre coerenti ed equilibrate e solo quando per lui sarà sufficiente vi attribuirà questa effige.

Un cucciolo di buon carattere, che ha lavorato con la socializzazione ed il buon rapporto con
i bambini, se ben seguito ed educato fino ai 90 giorni non avrà problemi ad obbedire, anche a loro e sarà un compagno amabile di gioco.

IMPRINTING E IMPREGNAZIONE

Konrad Lorenz affermava che l' oca riconosce come "mamma" il primo essere vivente che vede uscendo dall' uovo, e l' idea che si fa non cambia più, in quanto è un animale ad orientamento visivo, incapace di vedere se stessa. Il caso del cane è diverso: esso si imprinta "a naso" e "a vista". Pertanto è più corretto parlare di impregnazione, visto che è diverso dall' imprinting inteso per l' oca. La corretta impregnazione va data dai 20 ai 70 giorni. In questa delicata fase, ogni esperienza, ogni conoscenza ripetuta, entrerà a far parte di una sorta di "automatismo", pertanto il cucciolo, aperto verso più esperienze, sarà portato nella sua vita a vivere con serenità con ogni persona o conoscenza che gli si
presenterà. Per questo motivo, faccio socializzare i cuccioli con persone diverse, uomini, donne, ragazzi, anziani, bambini, altri Cavalier e cani di diversa razza e taglia, pertanto svolgo anche la socializzazione in ambienti diversi, verso rumori, ecc... Quante volte mi è capitato di vedere cani che temono i bambini. I cani dimostrano le loro paure con l' aggressività o con eccessiva paura. Queste problematiche si possono notare nei cuccioli solo con l' ausilio di test, ne è un esempio il test di Campell. Il carattere problematico di un cane si capisce solo quando il cucciolo inizia ad essere maturo, verso i sei mesi. I pionieri dello studio sullo sviluppo del comportamento del cane furono Scott e Fuller, che tra gli anni '40 e gli anni '50 condussero in un laboratorio a Bar Harbour, nel Maine, una serie di esperimenti su un gruppo di cani. Dal loro studio emerse l'esistenza di una correlazione tra ereditarietà e comportamento sociale.
Furono fatte anche molte ricerche sullo sviluppo ontogenetico del comportamento e da queste emerse la necessità di un'esposizione molto precoce a diversi stimoli. Benché il feto non sia ancora in grado apprendere è tuttavia in grado di reagire attivamente agli stimoli sensoriali ed emozionali trasmessi dalla madre. Esiste una sorta di scambio di informazioni tra madre e feto in grado di provocare stati di stress o di benessere tali da influenzare lo sviluppo dei futuri comportamenti. Sono stati condotti numerosi esperimenti sia di stimolazione tattile, che di risposta dei feti a reazioni emozionali della madre, sia di induzione di preferenze alimentari (Pageat, 1999). Dehasse (1994) verificò che femmine accarezzate durante la gravidanza, hanno dato alla luce cuccioli più docili e che ben tolleravano il contatto.

STIMOLAZIONI

Le esperienze a cui un animale è sottoposto nelle prime settimane di vita sono di fondamentale importanza per un corretto sviluppo dell'individuo. Quando un animale cresce vi sono tre tipi di stimolazione che influenzano il suo sviluppo come individuo. Il primo riguarda la stimolazione neurologica, il secondo la socializzazione e il terzo l' arricchimento.

I primi due, quindi stimolazione neurologica e socializzazione, hanno un periodo finestra in cui possono venire applicate. La maggior parte dei ricercatori sono d' accordo nell' affermare che in tutte le specie una mancanza di adeguata socializzazione, nel cosidetto periodo finestra, produce come risultato problemi comportamentali, quali: aggressività, eccessiva timidezza o paura.

STIMOLAZIONE NEUROLOGICA

Negli anni sessanta la U. S. Air Force, sviluppò un programma chiamato "Bio Sensor", con l' intento di migliorare le prestazioni dei cani per scopi militari. Basandosi su anni di ricerche, i militari capirono che alcuni esercizi di precoce stimolazione neurologica possono avere effetti positivi importanti e soprattutto duraturi. Infatti i loro studi confermano che nel periodo finestra, che va dal terzo giorno di vita fino al 16 giorno, avvengono rapidi sviluppi neurologici. Pertanto secondo il programma "Bio Sensor" se il cucciolo viene manipolato e stimolato in tale periodo, in maniera adeguata, si avrà un impatto sul sistema neurologico, mettendolo in azione prima di quanto accadrebbe naturalmente. Il programma di stimolazione sensoriale neonatale "Bio Sensor" è basato sul presupposto che minime forme di stress subite nel primo periodo di vita sotto forma di stimoli termici e di movimento riescono a
stimolare il sistema endocrino, le ghiandole surrenali e la ghiandola pituitaria (ipofisi). Ne conseguono prestazioni e capacità del cane definitivamente migliori. I principali benefici sono cinque:

-       Migliori prestazioni del sistema cardiovascolare

-       Rafforzamento del battito cardiaco

-       Migliore funzionamento delle ghiandole surrenali

-        Più tolleranza dello stress

-        Maggiore resistenza alle malattie

Inoltre i cuccioli stimolati vennero giudicati più attivi, rispetto ai fratellini non stimolati. Anche nei test di problem solving furono notati interessanti effetti. Usando delle deviazioni in un labirinto i cuccioli non stimolati erano estremamente confusi e facevano molti errori. I loro fratelli stimolati erano decisamente meno sconvolti dalle condizioni di stress e paragonati agli altri erano più calmi nell' ambiente e facevano meno errori e solo occasionalmente si dimostravano stressati.

Anche quando un cucciolo lascia l' ambiente natale per andare nella nuova casa, si viene a trovare in una situazione di stress, e può dimostrare irrequietezza o essere intimorito o addirittura a piangere per intere notti. Pertanto gli effetti positivi di questo tipo di stimolazione si possono notare fin dal primo giorno nella nuova famiglia.

SOCIALIZZAZIONE

La socializzazione ha un periodo finistra che va dalla quarta alla sedicesima settimana di vita. Durante questo periodo critico, sia l' isolamento (per isolamento intendo un cucciolo che vive con i fratelli e la mamma all' interno di uno stesso ambiente per 60 o 90 giorni) sia un insufficiente contatto sociale (quindi cuccioli che vengono accuditi da quelle 2 o 3 persone e non hanno altri contatti esterni), interferiscono negativamente sul corretto sviluppo psicologico ed emozionale del cucciolo.

Pertanto qualsiasi cucciolino, se correttamente socializzato, sarà sempre migliore di quello che sarebbe stato se privato di questa pietra miliare.

Nel 1945 J. P. Scott e più tardi anche J. L. Fuller, grazie ai loro studi, giunsero a conclusioni sorprendenti. Essi capirono che nelle primissime fasi di sviluppo i cuccioli sono particolarmente sensibili all' influenza dell' ambiente che li circonda e vulnerabili al punto di rimanere psicologicamente traumatizzati in modo permanente.

Nel 1951 Rosenzweig, dimostrò grazie ad una complessa ricerca scientifica, compiuta in collaborazione con David Krech, Melvin Calvin, Edward L. Bennett , come i circuiti cerebrali potevano modificarsi attraverso l' esperienza. Essi hanno riscontrato come i pesi dei tessuti corticali dei campioni differivano in modo significativo tra i gruppi sperimentati. Il peso era maggiore nei soggetti vissuti in ambiente "arricchito". Pertanto sono riusciti a dimostrare che l' anatomia e la chimica del cervello è stata alterata dall' esperienza. Inoltre questo effetto era maggiore nella regione occipitale più che in altre regioni della corteccia. Pertanto le misurazioni anatomiche di sezioni del cervello hanno mostrato che la corteccia è significativamente più spessa nei soggetti vissuti in ambiente "arricchito".

Dopo anni di ricerche, sono arrivati ad una scoperta sorprendente, i cuccioli sottoposti a deprivazione sensoriale (pochi stimoli, ambiente asettico, ...) risultano meno intelligenti e meno reattivi, con minori capacità di adattamento rispetto ai cuccioli vissuti in un ambiente ricco di stimoli. Oltretutto questa mancanza di stimoli può causare problemi molto seri e permanenti nell' adulto, a livello caratteriale. Ne sono un esempio i cuccioli importati dall' Est, sottratti precocemente dalle cure materne, essi passano giornate intere stivati in gabbie, senza ricevere impregnazione o socializzazione. Spesso da adulti diventano soggetti aggressivi e mordaci o timidi in modo patologico.

Inoltre i test scientifici eseguiti da William Greenough (Univeristà di Illinois), nel corso di oltre trent' anni di sperimentazioni, hanno evidenziato che la stimolazione ambientale, da sola, è in grado di far riscontrare differenze, non solo a livello anatomico del cervello, ma nell' RNA corticale, La corteccia
cerebrale dei soggetti stimolati risulta più spessa, esiste una maggior concentrazione di enzimi cerebrali (legati alla trasmissione di informazioni da e verso il cervello) e soprattutto aumenta il numero delle cellule nervose e delle sinapsi cerebrali, ovvero dei collegamenti nervosi che permettono la trasmissione di informazioni. Infatti il numero delle cellule gliali era aumentato significativamente (14%), ed i neuroni piramidali hanno mostrato maggiori spinte dendritiche (Globus et al.).  I cani dotati di un maggior numero di cellule e di collegamenti cerebrali appaiono in grado di ottenere prestazioni migliori in un' ampia gamma di funzioni cerebrali: quindi più intelligenti.  Questa scoperta andava contro il dogma stabilito, per cui i pesi del cervello erano strettamente fissati.

Inoltre Rosenzeweig e Renner hanno dimostrato che gli effetti cerebrali, si possono avere in tutte le specie testate. Pertanto sono anch' essi giunti alla conclusione che l' esperienza arricchita accelera la maturazione cerebrale e che l' esperienza impoverita la ritarda. (Fonte: Neural Plasticity and Memory: From Genes to Brain Imaging. Show details Bermúdez-Rattoni F, editor. Boca Raton (FL): CRC Press/Taylor & Francis; 2007)

Anche M. Fox, nel suo "Understanding your dog", illustra come con l' ausilio di test di laboratorio sia stato possibile riscontrare un incremento delle sinapsi e della dimensione del cervello conseguentemente all' esposizione dei cuccioli ad esperienze moderatamente stressanti, durante il periodo finestra.

Clarence Pfaffemberger, membro del Consiglio di Amministrazione dell ' Institute Guide Dogs for the blind, inc. San Rafael, California riuscì in vent' anni di lavoro a portare la percentuale di cani abili all' addestramento come cani guida, da un misero 10% ad un ben 90%. Nel suo libro "The new Knowledge of dog behavior" afferma che nessuno di quei cani che componevano il 10% era all' altezza di qualsiasi di quelli nel 90% ottenuto, vale a dire che anche il cucciolo con il miglior corredo genetico non può sostenere il confronto con uno correttamente socializzato. Successivamente M. Fox, I. Dunbar hanno confermato quanto scoperto da Scott e Fuller.

Pertanto possiamo dire che i test di laboratorio di Scott e Fuller, avevano trovato conferma nei vent' anni di lavoro di Pfaffemberger con i cani guida, ed il lavoro di Fox ha trovato riscontro nei risultati di oltre vent' anni di ricerche svolte dall' esercito USA attraverso il programma "Bio Sensor".

SOCIALIZZAZIONE VERSO LE PERSONE, ANIMALI, COSE, RUMORI LUOGHI E ... GIUSTA DOSE D' INDIPENDENZA.

Nel periodo che va dai 30 giorni, fino all' arrivo nella nuova casa, è basilare che il cucciolo faccia più esperienze possibili. E' fondamentale, in quanto ogni conoscenza ripetuta (fatta cioè molto di piu' di "qualche volta") crea in lui una sorta di "automatismo". Un esempio : tanti cagnolini di taglia piccola hanno paura di cani di taglia superiore, oppure un cane può aver paura dei rumori forti, o ancora, a molti cani non piaccioni i bambini, reagiscono ringhiando vedendo altri cani, ... tutti comportamenti che derivano da un "non vissuto" nella prima fase di crescita, non scatta "l' automatismo" e si crea questa lacuna. Ma colmare le lacune che ormai si sono create è molto più difficile, se non impossibile,  che educare da subito, per questo la socializzazione è basilare in tutti i cuccioli.

Le conoscenze che il cucciolo fa  con noi, prima dell' arrivo nella nuova family sono:

-          Socializzazione con persone: il cucciolo viene maneggiato quotidianmente. In  particolar modo dai bambini. Ovviamente i cuccioli sono in sicurezza, in quanto non permetto loro di alzarsi con in braccio un cucciolino. I bambini, hanno meno cautele rispetto un adulto, tenendo tra le mani un cucciolino fanno involontariamente compiere al cucciolo vari movimenti. Ad esempio il più frequente è quello dal basso verso l' alto , grazie a questo moto un cucciolo impara a non temere gli sbalzi, e ne
farà buon uso quando si troverà davanti ad uno scalino, o ad un qualunque salto da compiere. Inoltre interagendo con i bambini, impara a riconoscerli e apprende il giusto modo di rapportarsi con loro.  Pertanto è fondamentale che quotidianamente un cucciolino cresca assieme ai bambini o che con loro condivida dei momenti di una giornata. E' importante che faccia conoscenza nella sua prima fase con: estranei, volti e figure diverse da quelli che lo accudiscono, persone nuove che lo coccolano, in questo modocre un ricco bagaglio di esperienze, un automatismo positivo, e nell' arco della sua esistenza non temerà nessuno.

-         Socializzazione con animali: non basta che un cucciolo conosca solo i fratellini, ma il bagaglio va ampliato facendo incontri con più cani di diversa taglia, con diverso colore di mantello, e diversa stazza, più conosce più impara a interagire positivamente con essi. Ed a capire cos' è la gerarchia
all' interno di un gruppo canino. Intuisce come ci si rapporta con cani di diversa taglia, con i diversi sessi e quali sono i diversi approcci per conoscere altri cani. Tutta una cultura che se appresa in questa delicata fase iniziale può solo portare buoni frutti.

-          Socializzare con materiali diversi: i cuccioli sono abituati a giocare per parte della loro giornata in una sala giochi studiata per apprendere autonomamente diversi giochi di attivazione mentale.

Ci sono in commercio numerosi giochi di questo tipo, il primo che offro loro è un piccolo vasetto, contenente del prosciutto. Loro devono intuire la maniera di estrarlo. E riescono in modo autonomo a capire che per avere il premio devono capovolgere dapprima con la zampetta, e poi farlo roteare a terra spingendolo con il musetto. Questo è il primo di una lunga serie di giochi che vengono offerti loro... Grazie a queste acrobazie mentali favoriamo l' aumento delle capacità cognitive e i tempi di concentrazione, punto di partenza per un precoce addestramento.

Nei loro primi 60 giorni imparano anche a non temere l' instabilità e l'altezza o il vuoto sotto le zampe, utilizzando un' altalena, uno scivolo, un tunnel, costruiti su misura per loro. Per esempio sono molti i cani che hanno paura di salire o scendere dalle scale, o salire sulle grate, o su ponti, ecc... Con queste esperienze iniziali si annientano da subito le loro innate paure, e si porta avanti questo bagaglio di vissuto, per lasciare il posto ad emozini solo positive. Questo porta il Cavalier ad ottenere pura autostima al 100%.

-          Socializzazione verso ambienti diversi:  è fondamentale che non vedano solo le quattro mura in cui la nidiata alloggia, ma stanze diverse,... e in un secondo momento luoghi all' aperto diversi, case diverse, ma anche negozi, ecc... in questo modo potrà ambientarsi senza difficoltà nella nuova famiglia, proprio perchè per il cucciolo sarà solo l' ennesimo cambiamento subito e vissuto in modo positivo.

Per cui porto i cuccioli fuori dall' ambiente in cui sono stati allevati, tenendo sempre presente la loro sicurezza, conoscono solo luoghi puliti. Oltretutto ogni nuovo ambiente diventa per loro un modo per far conoscenza con persone nuove, e tutto questo vissuto può solo far bene.

-          Altro importante punto è la socializzazione verso i rumori, per capire questo bisogna pensare a tutti quei cani che temono i botti di fine anno, che scappano sentendo la padrona accendere l' aspirapolvere. Paure innate, apparentemente senza motivo, scaturite dalla mancata socializzazione verso queste rumori nella prima fase di crescita. Anche nei centri per l' addestramento di cani guida, essi vengono fatti socializzare con rumori forti, quali: aspirapolvere, trombe, ecc... in questo modo si ottiene un effetto di desensibilizzazione a tuoni, spari, botti ed altri rumori che intimoriscono i cani e tutto entra nel loro bagaglio culturale. Ovviamente imparano in modo graduale, per cui una leggera musica, con il passare dei giorni diventa una melodia più alta, per poi arrivare al rumore improvviso. E' proprio la gradualità proposta che fa vivere sempre con positività ogni cambiamento svolto nei primi 60 giorni.

-          Socializzare a "dormire notti tranquille": il sonno notturno è il primo problema che la nuova famiglia si trova ad affrontare quando accoglie il cucciolo; una volta staccato dalla mamma e dalla cucciolata, si potrebbe trovare davanti una bella difficoltà, perchè fino al giorno prima il cucciolo abituato al contatto con i fratellini, dormiva tranquillamente, ora invece si trova solo per l' intera notte... per evitare questo grosso e spiacevole inconveniente, stressante sia per il cucciolo e sia per la nuova famiglia, abituo i cuccioli dell' intera cucciolata a dormire in lettini singoli.

Verso i trenta giorni di notte, la mamma si stacca dal cucciolo, per sorvegliarli a distanza, è allora il momento buono per insegnare ai piccoli che non esiste solo un posto morbido e caldo, ma possono comunque dormire bene in cucce diverse da quella di partenza. Con il passare dei giorni si abituano a dormire dove capita, è proprio grazie a questo approccio graduale, che vivono con positività questo cambiamento. E' altrettanto importante che ogni cucciolo dorma in una cesta posizionato ogni sera in punti diversi. In questa maniera si abitua ad avere una visuale diversa ogni volta che apre gli occhi o li sta per chiudere. Questo in vista del fatto che dovrà cambiare casa, per cui quando sarà nella nuova famiglia, per ognuno di loro sarà solo l' ennesima volta che subirà un cambiamento, e non una novità da vivere con sofferenza.

Una volta arrivato nella nuova famiglia, l' ideale è far dormire il cucciolo in un ambiente diverso da quello dove dorme il padrone. Durante l' arco della giornata, bisogna fargli prendere confidenza con l' ambiente destinato al riposo notturno. Ogni volta che prende sonno, invece di permettergli di dormire circondato dai padroni, si può spostare nel luogo dedicato alla notte. Qui ci sarà una cuccia, proporzionata alle sue dimensioni, con una calda coperta e di fronte due tappetini per i bisogni notturni. Questa pratica serve per facilitargli il riconoscimento della zona riposo, una volta passata questa fase, può dormire dove e quando vuole. Altra cosa, il cucciolo non deve vivere lo stacco notturno con negatività, per cui prima di dormire, lascio loro un pezzo di carota, questo è il "segno della buonanotte", sto con loro mentre la consumano, senza però coccolare, ma semplicemente preparo l' ambiente per la notte, con una ciotola d' acqua, con la coperta, le traversine; e fatto questo esco, senza salutare, come se niente fosse. Questo perché il saluto potrebbe generare stress. Lascio il cucciolo con la luce spenta, e la radio accesa nel caso in cui potessero esserci rumori che potrebbero svegliarlo, la musica li coprirebbe.

-          Se è molto importante la socializzazione, altrettanto importante è insegnare ad un cucciolo l' indipendenza, intesa come il giusto equilibrio con sè stesso. Sì, perchè facendoli socializzare, curando i cuccioli, mantenendoli puliti , pulendo gli ambienti in cui vivono, addestrandoli, si finisce coL conviverci, pertanto i cuccioli sono sempre abituati alla presenza di qualcuno, siano essi i fratellini sia esso una persona. Quindi è di fondamentale importanza insegnargli anche a stare da soli, e "socializzare con la solitudine". Anche nella nuova famiglia, ad esempio per motivi di lavoro, il cucciolo si troverà a dover stare da solo. Qui imparando fin da piccoli a vivere positivamente la solitudine, i cuccioli intuiscono che se la possono cavare anche senza convivere a stretto contatto con una persona. Durante la mattina vengono lasciati soli, con dei passatempi, ne sono un esempio giochi di attivazione mentale come il Kong, o dei pupazzetti di sfoffa, bottiglie vecchie,... in questo modo si sviluppa nel cucciolo quella giusta dose di indipendenza, e si adatterà facilmente ai futuri ritmi lavoro-casa della nuova family. Essendo infatti già stato abituato a stare da solo, vivrà questo momento, non come un abbandono, ma un' occasione per giocare serenamente o riposare in totale tranquillità.

ARRICCHIMENTO

Il terzo e ultimo stadio è chiamato arricchiamento, ed è il periodo che va oltre i 90 giorni, questa fase copre un periodo pressoché illimitato di tempo. Il termine arricchimento designa la somma di alcuni tipi di esperienze accumulate dall' individuo come le avventure e le esperienze eccitanti provocate da regolari opportunità di esplorazione, manipolazione ed interazione.

Durante il periodo di crescita, Scott e Fuller hanno dimostrato che, i cuccioli apprendono tantissimo perché il loro sistema nervoso si sta sviluppando e immagazzina informazioni che potranno poi essere utilizzate in un secondo momento. Pertanto passeggiate regolari al parco, in città e le lezioni di obbedienza e di agility sono solo alcuni esempi di attività di arricchimento che la futura famiglia potrà portare avanti. In conclusione è stato dimostrato che ciascuna specie ha un proprio bagaglio che la caratterizza rispetto alle altre, inoltre ogni individuo eredita geneticamente dai genitori dei caratteri che rispecchiano la storia evolutiva (filogenesi); a sua volta ogni individuo sviluppa dei caratteri dovuti alla propria interazione con l' ambiente fisico e sociale senza trasferire tali acquisizioni al suo patrimonio ereditario (ontogenesi). Tutto quello che è il retaggio filogenetico e ontogenico creano il cosidetto profilo cognitivo, ossia il comportamento dell' animale. La genetica influenza il 35% delle capacità dell' individuo di diventare un esemplare intelligente, mentre il rimanente 65% dipende dall' educazione e dalle esperienze, ricevute con la socializzazione, l' addestramento e l' arricchimento.

(Fonte :"Developing High Achievers" Originally published as "Early Neurological Stimulation")

STRESS DA SEPARAZIONE

Quando il padrone si assenta per andare al lavoro il cane deve recepire in modo positivo questo stacco. Per cui 20 minuti prima di uscire (e allo stesso modo 20 minuti quando rientriamo) il cucciolino deve essere lasciato a giocare o a fare altro da solo. In questa maniera le uscire vengono recepite come routine, diversamente potrebbero agitarsi, e potrebbero essere vissute in maniera negativa.

Altro punto fondamentale rigurda l' arricchimento. Un cane messo sotto una campana di vetro, con pochi contatti con l' esterno, manca di una parte fondamentale: l' arricchimento. Questo si può tradurre in forme di stress, ad esempio può trovarsi a rompere oggetti di casa, ecc...Il cucciolo come il cane adulto ha bisogno ancora di vedere ambienti diversi, fare una passeggiata, stare con cani, giocare nell'
erba, sporcarsi, essere accarezzato da persone diverse da quelle del nucleo familiare... l' importante è farlo in sicurezza, frequentare posti puliti, e cani di cui siamo sicuri che godano di ottima salute.

 

Allevamento La rosa blu
Tutti i diritti riservati 2018
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia