Progetti in corso



PROGETTO CUCCIOLO

Il progetto è nato nel 2017, con la collaborazione del San Filippo Neri a Brescia, ne hanno fatto parte i bambini dell' età compresa tra 8 mesi e 2 anni. Interamente volto alla reciproca socializzazione, pertanto i bambini hanno preso consapevolezza dei bisogni primari dei cuccioli, abbeverandoli e proponendogli pezzetti di vegetali (principalmente mela e carote).

Hanno intergito con loro, a seconda della volontà di ogni singolo bambino, a volte semplicemente osservandoli, altre volte accarezzandoli tenendoli tra le loro braccia, piuttosto che interagendo con loro giocando. I giochi preferiti dai bambini e dai cuccioli sono stati il lancio della pallina, le corse insieme, oltre che le infinite coccole. Sono stati portati presso la struttura del San Filippo cuccioli di diverse razze (Siberian Husky, Welsh Corgi Pembroke, Russian toy, Cavalier King Charles Spaniel, Cocker Spaniel Inglese)nel periodo che va dai 50 giorni fino ai 90.

I cuccioli da noi ritenuti timidi introdotti a 50 giorni in ambiente diverso, mostravano timidezza verso i bambini, si sono gradualmente aperti, fino a lasciare il posto ad una naturale e spontanea forma di apertura verso ogni sorta di gioco proposto dai bambini, e verso ogni forma di coccola ricevuta. La socializzazione è durata da marzo a giugno 2017, si è notato vistosamente come i bambini che all' inizio del periodo fossero riluttanti, anche solo ad accarezzare i cuccioli, si siano aperti alle coccole, carezze ed abbracci. Ogni bambino che prendeva tra le sue manine un cucciolo ha spontaneamente fatto compiere un movimento verticale (su e giù) al cucciolo, insegnando loro, in modo del tutto inconsapevole lo sbalzo, base per affrontare da grande le scale senza temerle. A tutti i cuccioli, per proteggere la loro delicata ossatura, sia posteriore sia anteriore, è preferibile non fare le scale, grazie ai bambini possono acquisire questo movimento ed immagazzinarlo nel loro " bagaglio mentale", questo gesto come positivo. Con le loro carezze i bambini hanno confermato ai cuccioli il loro amore, base per un buon approccio sociale.

A distanza di mesi abbiamo raccolto da parte di ogni famiglia che ha adottato un cucciolo che ha svolto la socializzazione al nido, la voglia di interagire con i bambini che incontrava nei parchi, a casa loro, o in altre occasioni. Confermando in questo modo tutti gli studi sulla socializzazione eseguiti da: J. P. Scott , J. L. Fuller, Rosenzweig, David Krech, Melvin Calvin, Edward L. Bennett , William Greenough (Univeristà di Illinois), Renner, M. Fox, Clarence Pfaffemberger.

PROGETTO FELICITA'

Nella primavera del 2017, abbiamo incontrato un gruppo di disabili del gruppo "La Mongolfiera" di Brescia, è stato un incontro unico che ha significato molto, abbiamo toccato con mano quanto descritto in altri progetti svolti nello stesso ambito. Dal progetto "Disabili e felici" di Pierangela Rossi del 2 febbraio 1997 che prende in esame la felicità degli handicappati. "La condizione di disabilità non porta necessariamente alla felicità, non escludendo che una persona con handicap possa essere felice. L' handicap è una complicazione non necessariamente un'infelicità costante. L'handicap è una parte di una persona, non la globalità. In conclusione se il contesto sociale e familiare sa accettare con serenità la presenza dell'handicap e aiuta la persona a sviluppare capacità collaterali, ecco che la persona può essere più felice di una persona che vive in un contesto che la penalizza. Molte persone con un handicap sono portatrici di una felicità particolare, simile a quella di un bimbo . E' così che: energia, voglia di vivere, ottimismo, serenità, fede, capacità di affrontare i propri limiti si concretizzano davanti alla visione di una cucciolata. Abbiamo inoltre conosciuto disabili ai quali non mancavano i momenti di tristezza e di sconforto, più schivi rispetto agli altri. La felicità, tuttavia, non è non avere mai dolori o pensieri negativi. Ed è con loro (come al pari dei bambini paurosi citati nel Progetto Cucciolo) che con il tempo e l' incoraggiamento faremo conoscere il cucciolo che ognuno di loro preferisce. Per riuscire ad incentivare la loro voglia di conoscere e di conseguenza raggiungere l' obbiettivo " Felicità", da cui prende appunto il nome questo progetto. Il cucciolo trae giovamento da quest' esperienza ,Scott e Fuller hanno dimostrato che, i cuccioli apprendono tantissimo perché il loro sistema nervoso si sta sviluppando e immagazzina informazioni che potranno poi essere utilizzate in un secondo momento nell' arco della loro vita. I loro 5 sensi ora sono sviluppati pienamente, ogni conoscenza fatta crea un automatismo, grazie a questo ogni volta che vedrà un disabile lo riconoscerà come "amico" grazie a questa nuova esperienza.

PROGETTO "COCCOLE E CURE"

E' molto importante che nel "periodo finestra" del cane si instauri un corretto rapporto cucciolo-bambino. Molte volte i cuccioli vengono dati a famiglie che non hanno ancora avuto un figlio. Ma al suo arrivo come reagirà il cane?

Tante volte sento dire ... "Il mio cane è geloso"... Ma per il cane non si tratta di gelosia, quanto più di una mancata esperienza nel suo periodo finestra. I bambini sono diversi per dimensioni, aspetto, timbro di voce, ecc... da un adulto; il cane sa riconoscere un adulto perché nel suo periodo finestra è stato accudito da esso ... Ma i bambini? ... Sono molti i bambini che vengono a trovare i nostri cuccioli, spinti dalla tenerezza che un cucciolo sa donare. Se da un lato i bambini sanno ricevere gioia e spensieratezza coccolando i cuccioli, dall' altro ascoltano e capiscono i bisogni del cucciolo, mettendo in pratica gli insegnamenti appresi fin da subito. A distanza di tempo, questi stessi bambini, acquisiscono maggior spontaneità, più scioltezza, sanno come muoversi e come gestire un cucciolino. E' stato meraviglioso vedere le relazioni che si instaurano tra di loro: i cucciolini cercano i bambini per incitarli al gioco, e viceversa. Hanno anche saputo inventare giochi nuovi con i cuccioli. Ad esempio nascondendo un premio sotto una tazza, piuttosto che il gioco della palla. Ogni novità, ogni gioco diverso, apre la mente ancora immatura del cucciolo, spingendolo verso nuovi traguardi da raggiungere. In questo modo: concentrazione, volontà e spontaneità si intrecciano, facendo nascere straordinarie relazioni cucciolo-bambino. Molti cuccioli sono stati adottati da famiglie senza figli, e tutte hanno riferito che quando il cane, ormai cresciuto, ha avuto occasione di vedere qualche bambino, ad esempio al parco, li rincorreva incitandoli al gioco. Questo a dimostrazione che l' impronta lasciata con "coccole e cure" perdura per tutta la loro vita. Pertanto all' arrivo di un figlio in una famiglia il cui cane ha seguito questo progetto, può solo essere benevolo verso di lui, è certo di non temerlo, ma che va "coccolato e curato", ricambiando quello che ha ricevuto a suo tempo.

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